Il Gruppo Folkloristico

Associazione Gruppo Folkloristico Matai d'ca' Noscta
Piazza XXIV Maggio, 1
28898 Quarna Sopra (VB)
e-mail: matai.quarna.sopra@gmail.com | cel. 338.7444092 - cel. 366.1868469

Descrizione Del Gruppo

La storia e le tradizioni del nostro paese hanno da sempre rappresentato un geloso patrimonio per gli abitanti di Quarna Sopra. A ciò si è pian piano aggiunto il desiderio di conservare, rivivere ed esprimere queste tradizioni attraverso lo spettacolo folkloristico.
Il gruppo “Matai d’ ca’ noscta” non è una ricostruzione artificiale di ambienti e di costumi, ma è una semplice e genuina espressione della vita della nostra comunità di montagna.

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La sua biografia inizia con le prime esibizioni nelle feste paesane e nelle tipiche sagre pastorali dell’alpe.
In torno ai primi anni trenta si costituisce un gruppo di persone che partecipa a parecchi raduni e manifestazioni nell’Italia Settentrionale.
Nell’anno 1962 al gruppo viene dato il nome “Matai d’ ca’ noscta” che letteralmente vuol dire “ragazzi di casa nostra”.

Danze e Costumi

Nello spettacolo del gruppo la danza è il mezzo attraverso il quale viene espressa la poesia di forme di vita quotidiana di un recente passato. Così rivivono la cultura e le origini stesse della gente.
Valzer e mazurke, che accompagnano l’esibizione, riproducono tempi di ballo conosciuti basati su musiche di autori ignoti, il cui motivo è stato raccolto alle fonti genuine del ricordo.
Al brio della danza si affiancano i canti eseguiti nel dialetto locale.

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In tutto questo scenario spicca il costume femminile autentico, creato dalla fantasia e dalla riservatezza delle donne nella quiete dell’isolamento campestre e tuttora patrimonio del paese.
Il vestito nero e la camicia bianca, apparentemente austeri, sono ravvivati dal grembiule colorato e dalla pettorina, trattenuta da un nastro. Le calze e le scarpe nere, il bolero e lo scialle neri sono accompagnati dal foulard variopinto e ne costituiscono i componenti salienti.
Il costume è quello che il gusto, l’ambiente e le tradizione hanno abbellito e conservato negli anni. Esso sta tramontando perciò il gruppo lo custodisce, lo esalta e lo fa conoscere come nota di raffinatezza e di legame con la terra.

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Il Programma

Lo spettacolo del gruppo comprende una vivace sfilata e quattro esibizioni così strutturate:

PRIMA PARTE

E’ suddivisa in sei quadri che vogliono ricordare situazioni e momenti di festa e di lavoro:

La Genia: uno spunto banale. Una donna che porta sul capo, dal paese all’alpe, dei tubi per l’acqua, ha ispirato quest’aria che, attraverso la danza, raffigura il suo lavoro ordinato ed armonioso.

Quando la luna: è la serenata quarnese: il canto tipico di ogni festa e di ogni allegra riunione. Esprime la gioia dell’appuntamento, le ore passate vicino alle quarnelle mentre la luna crea, con un gioco di luci tra i faggi, una atmosfera di incanto.

Aei sautitt: è ancora un momento di festa con una danza che esprime gioia e, nel suo movimento, una signorilità quasi inattesa.

A barsaca: i generosi castagni, ricchezza del paese, riempiono del loro frutto le “barsache” cinte dalle donne alla raccolta.

La barchetta: dalle alture del paese la vista del lago d’Orta allieta la solitudine dei pastori e le barchette che si cullano sull’acqua sono lo spettacolo quotidiano che ispira la fantasia.

Il valzer di tutti: alla sagra del paese tutti ballano. La più brava si esibisce in un assolo col “cavagn” ed il gioco di equilibrio è incoraggiato dagli applausi.

Serenamente: motivo di chiusura.


SECONDA PARTE

Nuovi quadri e nuovi motivi rappresentano ancora scene di vita alpestre.

Ticc am chiaman bionda: i giovani si ritrovano e si ricorrono timidamente tra i giochi di sguardi.

Si a piazza dal cason: le coppie sfilano dando prova di una eleganza quasi degna di un ballo alla corte reale.

Gira e rigira: gli astuti giovanotti tentano di far “girare la testa” alle ragazze le quali, senza farsi troppo pregare, concedono loro una manifestazione di affetto.

Aei foulard: le donne, sorprese dalla gentilezza degli uomini, mostrano felici il foulard ricevuto in dono.

Girabarchin: brioso motivo che vede le coppie impegnate in fantasiosi scambi di posto.

Si a cola d’ Purcaricc: lo spirito operoso riporta i giovani al lavoro.

N’ cima a pica: la danza rievoca la battitura delle castagne su un grosso ceppo, “a pica”, e la scelta dei frutti messi a seccare nel ventilabro “al val”.

Che bel umbrilin: è il gioioso acquisto di un raro e prezioso ombrello al mercato del giovedì.


TERZA PARTE

Il ballo del sabato sera: le ore del sabato sera sono le uniche in cui i tenaci lavoratori delle montagne possono concedersi un po’ di riposo. Tutti si ritrovano in un alpeggio, gareggiando per la conquista della donna più bella, alla luce delle caratteristiche lanterne. Ma la donna, pur accettando la corte, non smette mai di lavorare e, seguendo antiche tradizioni, fila di lana. Per concludere la festa non mancherà di sicuro del buon vino, le dolci “mieicc” e i canti, semplici e piccole cose che riescono a riempire l’umile cuore della gente delle nostre montagne.


QUARTA PARTE

Il ballo della pinaghia (zangola): è la sera del mercoledì e le giovani quarnelle all’alpeggio sono impegnate nella preparazione del burro che il giorno seguente venderanno al mercato di Omegna. Ma la serata si presenta piena per le pastorelle; alla dedizione per il lavoro si unisce infatti l’euforia dell’appuntamento consueto con i giovanotti che giungono dal paese per far loro visita e per aiutarle ... sembra ... a preparare il burro.

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Manifestazioni

Il gruppo folkloristico ha partecipato a numerose manifestazioni nazionali ed internazionali tra le quali si ricordano le seguenti:

• 1979: Silanus (Sardegna) – Festival Internazionale

• 1985: Pragelato (Piemonte) – Incontro tra gruppi piemontesi

• 1986: Bergun (Svizzera) – Manifestazione folkloristica delle Alpi
Lugano (Svizzera) - Festa della vendemmia

• 1987: Palma di Maiorca (Spagna) – Festival mondiale del folklore
Trento (Trentino) – Rassegna folkloristica
Sicilia – Manifestazione folkloristica

• 1989: Organizzazione del I festival Internazionale del Folklore dei due laghi (Quarna Sopra)

• 1990: Belfort (Francia) – Festival Folkloristico

• 1991: Organizzazione del II festival Internazionale del Folklore dei due laghi (Quarna Sopra)

• 1991: Caltanissetta (Sicilia) – Manifestazione Folkloristica

• 1992: Ungheria – Manifestazione Folkloristica Internazionale

• 1993: Norvegia – Manifestazione Nazionale Norvegese

• 1994: Bolzano (Trentino) – Festa delle Dolomiti

• 1995: Megeve (Francia) – Festa dell’Estate

• 1996: Geneve (Svizzera) – Incontro tra Gruppi

• 1997: San Gallo (Svizzera) – Manifestazione Folkloristica

• 1998: Annemasse (Francia) – Festival del Folklore

• 1999: Annemasse (Francia) – Festival del Folklore

• 2000: Askim (Norvegia) – Festival Mondiale del Folklore

• 2001: Organizzazione del III festival Internazionale del Folklore dei due laghi (Quarna Sopra)

• 2003: Palma de Mallorca (Spagna) – Festival Mondiale del folklore

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